Test di ingresso per la facoltà di Medicina tra norme anti-coronavirus e critiche.
Alle ore 12.00 del 3 settembre si alza il sipario su uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, e non solo per gli aspiranti medici. Stiamo parlando dei test per l’accesso alla facoltà di Medicina, uno dei temi che da anni è al centro di discussioni e polemiche tra chi vuole modificare e in qualche modo rivoluzionare il sistema e chi invece lotta per proteggerlo.
Al via il test di ingresso per la facoltà di Medicina: i numeri
Per il 2020, secondo le stime dell’Ansa, si contano più di 66.000 candidati (66.638) per 13.072 posti a disposizione. Rispetto allo scorso anno si contano circa duemila candidati in meno ma il rapporto tra la domanda e l’offerta resta sproporzionato.
Le misure anti-Coronavirus
Ovviamente per questo 2020 ci sono novità legate al coronavirus. Nelle Aule sono state organizzati percorsi differenziati. I banchi sono stati messi alla distanza di sicurezza prevista dai protocolli. Sono validi ovviamente i pilastri della lotta all’epidemia: mascherine, distanziamento e sanificazione degli spazi e delle mani.
Le critiche: via il test di ingresso per la facoltà di Medicina, gli studenti devono essere liberi di scegliere il proprio percorso
E quest’anno le critiche sono ancora più decise alla luce della recente esperienza dell’emergenza coronavirus. Il sistema sanitario italiano si è fatto trovare impreparato e ha scoperto di avere pochi medici. Al punto che sono stati richiamati medici in pensione, medici militari e neolaureati, mandati al fronte con pochissima esperienza per combattere un nemico terribile e poco conosciuto. La proposta dei critici è sempre la stessa. Abolire il test.
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